domenica 30 dicembre 2018

Gli orologi zodiacali

Ciao a tutti,
in questo periodo di cambiamenti (dal vecchio anno al nuovo e tutto quello che vi è legato) ho deciso di parlarvi del nostro progetto dei calendari zodiacali, anche se non è ancora completato.
Questo lavoro si accoda al suo simile progetto sugli orologi che Beniamino aveva realizzato da piccolo (età circa 3 anni), infatti ha ancora a che fare con il concetto di ciclicità del tempo.  Questa volta il protagonista è Teodoro, che ora ha 5 anni.
Stiamo realizzando due orologi che segnino il passare dei periodi zodiacali, uno "occidentale" e uno "cinese".


Questo è l'orologio dello zodiaco occidentale, che "scatta" una volta al mese.
Abbiamo evidenziato con i colori dello sfondo i diversi elementi associati ai diversi segni:  fuoco, terra, aria e acqua.


Questo è il lavoro che non è ancora compiuto.  L'orologio dello zodiaco cinese.
È fatto di tre cerchi concentrici, uno con l'alternanza di Yin e Yang, uno con i cinque elementi e uno con i segni degli animali.
I questo orologio tutti e tre i cerchi "scattano" una volta all'anno (tra l'altro l'anno non corrisponde con il nostro, ovvero non inizia nello stesso giorno).
Vi faremo senz'altro vedere il lavoro finito, intanto vi lasciamo con questo assaggio e un grande augurio che il nuovo anno porti con sé maggiore felicità, prosperità e consapevolezza a tutti!

Alla prossima!

venerdì 21 dicembre 2018

Trattori

Ciao a tutti,
ultimamente c'è qualcosa che sta appassionando il nostro piccolo numero tre (che ha ora 2 anni) e quindi, perché non scrivere anche per lui?

Il piccolo Donatello ama la lettura e i libri, come i suoi due fratelli, e tra l'altro già da diverso tempo sa una cosa che per me è incredibile:   sa distinguere le lettere dai numeri quando li vede scritti!  Non so come questo sia possibile!
Me ne sono accorta perché per lui i numeri sono:  "uno, due, tre, quaqquo, ciqque, otto, nove, dieci, undici, sedici..." mentre le lettere sono identificate con un:  "dadodidado...." che vuol dire che sta facendo finta di leggere.
Caspita, io di questo mi meraviglio tantissimo!  Alla fine sono caratteri scritti in modo simile e che lui abbia già capito che c'è una differenza (e me ne sono accorta un paio di mesetti fa...) fa di lui un attentissimo osservatore!

Bene, meraviglie a parte, vi volevo raccontare della passione di Donatello, condivisa con i suoi due fratelli ovviamente, i trattori.
I bimbi hanno un libro che sembra una enciclopedia sui trattori, o una carrellata di modelli di trattori dai primi ai supermoderni.  Ce lo ha portato lo zio, che ci regala sempre dei bei libri.
Ecco, siccome spesso accade a casa nostra che nei tempi morti fra una cosa e l'altra i bimbi si prendono un libro da leggere o guardare insieme, in questo periodo va per la maggiore il libro dei trattori, che il piccolo Donatello ha identificato nello scaffale dei libri "didattici", e i bimbi se lo stanno studiando nei minimi dettagli.  Hanno scoperto che ci sono tre o quattro marche principali molto ripetute nel libro, hanno scoperto che ci sono dei colori associati alle marche, la provenienza dei marchi... ecc.
Hanno inventato di insegnare a Donatello come capire la marca in base al colore, cogliendo perfettamente il periodo in cui è attratto dal distinguere i colori e impararne i nomi, e insieme fanno degli specie di quiz a ripetizione, che per loro sono molto simili a quelli che sta facendo il papà Marco, quando studia giapponese, le chiamano review.
Sono molto contenti di questo, si divertono molto e io sono contenta per loro.  Soprattutto perché ho visto come una cosa è riuscita a partire da sola, da un loro interesse, è cresciuta attraverso un a cosa che hanno inventato loro e li ha coinvolti tutti insieme.  Quanti ingredienti per una buona riuscita!


Infine, quando l'altro giorno Beniamino aveva finito la sua corda del tempo sulla storia della vita sulla terra e doveva iniziarne una nuova, ha scelto ovviamente (e liberamente) di fare una linea del tempo sui modelli di trattori!  Mi sembra un ottimo modo di fissare nella mente questo suo interesse...

Ecco quanto dal nostro aggiornamento di questo periodo.
Alla prossima!

mercoledì 5 dicembre 2018

L'essenza del coraggio

Buongiorno a tutti,
oggi scrivo per la prima volta per Il Bambino Naturale, in una rassegna dedicata all'homeschooling, all'unschooling e all'apprendimento naturale.  
Questo è l'articolo che abbiamo pubblicato qualche giorno fa in quella rubrica:

Ogni scelta richiede coraggio.  O forse è meglio dire che intraprendere una scelta richiede coraggio.  Perché la prima cosa in realtà necessaria per fare una scelta, ancor prima di decidere, è la possibilità di scelta in sé.
Dovremmo dunque parlare di quanto è importante essere informati, avere davanti a sé tutte le strade possibili ben distinguibili.  Si dovrebbe dire quanto è di rilievo l'apertura mentale, la prontezza nel cogliere i diversi aspetti di tutte le diverse possibilità che abbiamo di fronte...

Purtroppo per questo articolo non abbiamo abbastanza spazio per fare un trattato su questi argomenti senz'altro degni di nota, quindi per questa volta ci limiteremo a parlare di cosa significa per me il coraggio nella scelta dell'istruzione parentale.

In generale, quando si parla di coraggio, s'intende lo stato d'animo che di fronte ad una difficoltà ti permette di superarla.  Sembra una cosa necessaria a superare grandi ostacoli, situazioni estremamente impervie.
Ma l'homeschooling è così difficile?

Ovviamente no.  Ma a volte il solo fatto di scegliere una strada diversa da quella che percorrono gli altri, è fonte di incertezza ed allora ci vuole coraggio!
Nella mia esperienza personale ad un certo punto, quando ho scoperto della possibilità di fare homeschooling, ho avuto la forza di dire: "È la mia strada!" E ho fatto una scelta, dettata anche dal mio cuore, che mi diceva: "Questo è quello che fa per te!"
In effetti la parola coraggio deriva da "cor-habeo" che significa "avere cuore".

Ma la dimostrazione maggiore del coraggio di cui sto parlando si ha nel portare avanti questa scelta, giorno dopo giorno, negli anni.  Ovviamente ogni famiglia ha una storia a sé e non voglio assolutamente dire che chi fa homeschooling è più coraggioso o più forte di altri.  Sto solo riflettendo su come con il tempo non bisogna mai mollare la nostra dose di fermezza e ardore nel vivere la nostra scelta.

Nei miei figli il coraggio lo vedo nel modo in cui esplorano tutte le possibilità che hanno di fronte.  Ogni gioco e ogni modo di fare lo provano, ne provano le conseguenze, sperimentano sulla loro pelle e nel loro essere cosa comporta e che cosa dona a loro e agli altri.
Mi fa sbigottire (anche se è così semplice) vedere come la natura abbia fornito a questi piccoli esseri in crescita una forza tale da fare tantissime esperienze, per imparare.  Ogni tanto ho dei barlumi di consapevolezza e mi rendo conto che non devo interferire con il loro processo spontaneo di apprendimento.  Eppure a volte ho il coraggio di intromettermi...
Ma è normale, siamo nella stessa famiglia, ho il dovere di fare la mia parte, cercando ovviamente di fare del mio meglio.

Nel nostro piccolo quotidiano, fatto di incontri con il prossimo, in paese, in palestra, al parco, si vede il frutto del nostro coraggio.  È vero, abbiamo fatto delle scelte non convenzionali, ma questa nostra diversità si traduce molto spesso in una apertura alla vita.  I miei figli hanno la capacità e la naturalezza di conversare con tutti coloro che incontriamo, io ho la tranquillità di non dover difendere ogni volta la mia scelta di homeschooling, camminando a testa alta e con un bel sorriso, molto spesso ricambiato!

Anche le altre famiglie homeschooler che conosciamo hanno solitamente un atteggiamento positivo, non di sfida, perché in fin dei conti hanno a cuore i loro figli, la natura, la vita...  Il coraggio di cui parlo è la forza che ci fa andare avanti, nonostante la società e la cultura odierna vogliano farci fermare!

Voi come intendete il coraggio, cosa fate di tanto coraggioso nella vostra vita?  Avete il coraggio di ammettere a voi stessi che avete bisogno di migliorarvi?  Avete il coraggio di provare a cambiare le tendenze distruttive nel mondo?

E allora ce ne vuole di coraggio!

Foto tratta dal web

Sono contenta di scrivere anche per la rubrica de Il Bambino Naturale.  Credo che continuerò in questo progetto ancora qualche volta, se possibile.

Alla prossima!