Ciao a tutti,
vi racconto brevemente che Beniamino sta lavorando al suo secondo lapbook.
Questa volta l'argomento scelto è stato il coniglio selvatico.
La maggior parte delle informazioni deriva da un libretto di Airone, che vedete nella foto (quello con la copertina gialla).
Il lapbook è stato progettato tutto in anticipo con l'aiuto della mamma. Abbiamo prima deciso quali informazioni inserire, dato titoli alle varie sezioni e stabilito cosa esattamente dovevano contenere. Poi abbiamo deciso quale forma dare a ciascuna sezione e fatto un piccolo cartamodello del lapbook in generale.
Infine siamo passati alla pratica e abbiamo realizzato la base su cui tutte le sezioni poi verranno incollate.
A questo punto il lavoro non è finito, ci mancano ancora un po' di finestrelle e sezioni.
Posso dire che Beniamino è soddisfatto dell'attività, che è coinvolgente, visto che riguarda un argomento a lui gradito, e dà una buona sensazione, quando si vede il duro lavoro ripagato da un ottimo risultato. Il lapbook è tutto fatto a mano e disegnato di suo pugno!
Anche io sono soddisfatta e ovviamente posso notare il miglioramento dal primo lapbook...
Vi terremo aggiornati e vi faremo vedere il lavoro completato!
Alla prossima!
giovedì 11 aprile 2019
mercoledì 3 aprile 2019
Una giornata con noi
Buongiorno a tutti,
anche questa volta vi voglio portare con noi in una giornata che abbiamo da poco trascorso, per darvi un'idea di come viviamo la nostra vita, di come l'apprendimento fa parte delle nostre giornate, in modo abbastanza naturale. Di come ci proviamo.
Un giovedì di metà marzo alle ore 8.20 ci alziamo, dopo che la sveglia è stata rimandata già diverse volte...
Per uno strano caso ci siamo svegliati tutti alla stessa ora, di solito non è così!
Comunque ci troviamo tutti sul lettone a chiacchierare di stambecchi, camosci, bovidi, misure e altri argomenti a raffica per un pochino.
Dopodiché il papà si prepara per andare al lavoro, Beniamino si mette a leggere un libro, Teodoro e Donatello giocano un po' insieme e la mamma si mette un pochetto al computer (solita routine del mattino: guardare la mail, i siti che tengo e quelli che seguo e le mie immancabili tabelle). C'è musica nell'aria e la primavera ci mette di buonumore.
Finiamo i preparativi per la nuova giornata vestendoci, lavandoci, arieggiando bene la casa, prendendo un po' di vitamina C e bagnando le piante sul balcone.
Quando tutti i nostri corpi sono ben svegli facciamo colazione con della frutta fresca, oggi mele per tutti!
Ore 10: Ci prepariamo per uscire (in macchina). Andiamo dal fornaio a prendere delle focacce che mangeremo più tardi all'ora di pranzo.
Poi ci rechiamo dal vivaio per prendere le piantine per i nostri orti: fragole, cavolfiori e salvia per il balcone; melanzane, zucchine e cetrioli per l'orto in terra.
Ore 11.40: arriviamo al parco dove ci incontriamo con altri homeschooler di Bergamo e provincia. Si gioca liberamente, si sta insieme e pranziamo.
Ore 14.30: dobbiamo tornare a casa. Relax generale. Mi accorgo che abbiamo abbastanza tempo per trapiantare le piantine comprate al mattino per il balcone e ci mettiamo subito all'opera. Poi facciamo merenda con dei grissini, mentre guardiamo le nostre nuove piantine.
Ore 16.30: usciamo nuovamente per portare Beniamino a Judo. Durante l'ora di lezione, io vado all'orto con Teodoro e Donatello. Lì prepariamo la terra per le piantine che metteremo l'indomani, chiacchieriamo un po' con i vicini di orto e i bambini giocano tranquilli con dei sassi.
Un salto al bancomat, prelevo del denaro. Torniamo alla palestra, pago l'ultimo trimestre di quest'anno di Judo per i miei figli e riprendo Beniamino.
Ore 18.30: Siamo a casa e ci concediamo un altro momento di relax. Beniamino si legge un libro sugli animali.
Teodoro e Donatello giocano con le loro cose.
Io mi siedo un attimo a scrivere gli appunti della giornata (che poi verranno trasformati in questo post) e a leggere e scrivere delle email.
Accendo incenso e musica, per creare una bella atmosfera in casa. Riordino un poco la cucina e preparo un risotto veloce.
Il papà torna a casa alle 19.10.
Una controllatina alle piante messe nel pomeriggio: stanno bene!
Gioco libero mentre la cena vien pronta.
Ore 20: Tutti a tavola! Mangiamo carote crude con salsa di avocado (gnam!), riso bianco con zucchine e patate e della pizza avanzata dal giorno prima.
Alle ore 21 i bambini vanno a letto, la mamma e il papà fanno meditazione insieme e poi si guardano un film dal computer, belli comodi sul divano.
Non guardiamo quasi mai film, questa è proprio una cosa rara!
Abbiamo visto Occhio alla penna, con Bud Spencer, e poi ne abbiamo parlato molto. Ci sono uscite molte riflessioni, che però non vi trascrivo.
Wow, quante cose che si possono fare in una giornata!
Alla prossima!
anche questa volta vi voglio portare con noi in una giornata che abbiamo da poco trascorso, per darvi un'idea di come viviamo la nostra vita, di come l'apprendimento fa parte delle nostre giornate, in modo abbastanza naturale. Di come ci proviamo.
Un giovedì di metà marzo alle ore 8.20 ci alziamo, dopo che la sveglia è stata rimandata già diverse volte...
Per uno strano caso ci siamo svegliati tutti alla stessa ora, di solito non è così!
Comunque ci troviamo tutti sul lettone a chiacchierare di stambecchi, camosci, bovidi, misure e altri argomenti a raffica per un pochino.
Dopodiché il papà si prepara per andare al lavoro, Beniamino si mette a leggere un libro, Teodoro e Donatello giocano un po' insieme e la mamma si mette un pochetto al computer (solita routine del mattino: guardare la mail, i siti che tengo e quelli che seguo e le mie immancabili tabelle). C'è musica nell'aria e la primavera ci mette di buonumore.
Finiamo i preparativi per la nuova giornata vestendoci, lavandoci, arieggiando bene la casa, prendendo un po' di vitamina C e bagnando le piante sul balcone.
Quando tutti i nostri corpi sono ben svegli facciamo colazione con della frutta fresca, oggi mele per tutti!
Ore 10: Ci prepariamo per uscire (in macchina). Andiamo dal fornaio a prendere delle focacce che mangeremo più tardi all'ora di pranzo.
Poi ci rechiamo dal vivaio per prendere le piantine per i nostri orti: fragole, cavolfiori e salvia per il balcone; melanzane, zucchine e cetrioli per l'orto in terra.
Ore 11.40: arriviamo al parco dove ci incontriamo con altri homeschooler di Bergamo e provincia. Si gioca liberamente, si sta insieme e pranziamo.
Ore 14.30: dobbiamo tornare a casa. Relax generale. Mi accorgo che abbiamo abbastanza tempo per trapiantare le piantine comprate al mattino per il balcone e ci mettiamo subito all'opera. Poi facciamo merenda con dei grissini, mentre guardiamo le nostre nuove piantine.
Ore 16.30: usciamo nuovamente per portare Beniamino a Judo. Durante l'ora di lezione, io vado all'orto con Teodoro e Donatello. Lì prepariamo la terra per le piantine che metteremo l'indomani, chiacchieriamo un po' con i vicini di orto e i bambini giocano tranquilli con dei sassi.
Un salto al bancomat, prelevo del denaro. Torniamo alla palestra, pago l'ultimo trimestre di quest'anno di Judo per i miei figli e riprendo Beniamino.
Ore 18.30: Siamo a casa e ci concediamo un altro momento di relax. Beniamino si legge un libro sugli animali.
Teodoro e Donatello giocano con le loro cose.
Io mi siedo un attimo a scrivere gli appunti della giornata (che poi verranno trasformati in questo post) e a leggere e scrivere delle email.
Accendo incenso e musica, per creare una bella atmosfera in casa. Riordino un poco la cucina e preparo un risotto veloce.
Il papà torna a casa alle 19.10.
Una controllatina alle piante messe nel pomeriggio: stanno bene!
Gioco libero mentre la cena vien pronta.
Ore 20: Tutti a tavola! Mangiamo carote crude con salsa di avocado (gnam!), riso bianco con zucchine e patate e della pizza avanzata dal giorno prima.
Alle ore 21 i bambini vanno a letto, la mamma e il papà fanno meditazione insieme e poi si guardano un film dal computer, belli comodi sul divano.
Non guardiamo quasi mai film, questa è proprio una cosa rara!
Abbiamo visto Occhio alla penna, con Bud Spencer, e poi ne abbiamo parlato molto. Ci sono uscite molte riflessioni, che però non vi trascrivo.
Wow, quante cose che si possono fare in una giornata!
Alla prossima!
giovedì 28 marzo 2019
La campana dei problemi
Buongiorno a tutti,
Oggi vi parlo di una cosa insolita, la campana dei problemi.
È uno strumento che ci siamo inventati e che a volte usiamo, una invenzione che serve per aiutarci a focalizzare l'attenzione.
L'idea è quella che c'è una campana a disposizione da suonare ogni volta che abbiamo un problema che non riusciamo a risolvere da soli. Di solito è un problema di relazioni fra le persone. La campana viene suonata e tutti vengono a raccolta. Si parla del problema e si cerca una soluzione.
È una idea che abbiamo avuto per aiutare i nostri figli, trasmettendo loro il messaggio che avere problemi è naturale, che questo richiede un momento in cui fermarsi e riflettere, prendendosi il tempo necessario per osservare il problema e poi cercare una via verso la risoluzione, quando possibile.
Questa è la nostra campana dei problemi, attaccata al muro fra la sala e la cucina.
È stonata come una campana, proprio una campana dei problemi...
A dire la verità non la usiamo molto. Il più delle volte ci parliamo senza suonare la campana. È usata solo in casi di grande difficoltà.
Poi c'è un altro strumento che a volte usiamo: la campana tibetana, che ha un suono decisamente più gradevole e ci aiuta a centrarci, respirare col naso e darci una calmata!
Anche questa non la usiamo molto spesso, ma quando lo facciamo il suono pulito e puro di questa campana ci aiuta a ricordare che possiamo fare di meglio.
Questi sono due strumenti che abbiamo a disposizione. Ma non sono gli unici.
In famiglia cerchiamo di parlare spesso dei problemi prima che si ingigantiscano o ci rendano frustrati, cerchiamo la comprensione e l'ascolto reciproci e cerchiamo di ricordarci queste cose il più possibile, anche se non è sempre facile.
Siamo tutti sulla stessa barca e stiamo tutti cercando di imparare dai nostri errori, grandi e piccoli. Dobbiamo aiutarci a vicenda.
Voi avete degli strumenti o delle invenzioni speciali in questo ambito?
Alla prossima!
Oggi vi parlo di una cosa insolita, la campana dei problemi.
È uno strumento che ci siamo inventati e che a volte usiamo, una invenzione che serve per aiutarci a focalizzare l'attenzione.
L'idea è quella che c'è una campana a disposizione da suonare ogni volta che abbiamo un problema che non riusciamo a risolvere da soli. Di solito è un problema di relazioni fra le persone. La campana viene suonata e tutti vengono a raccolta. Si parla del problema e si cerca una soluzione.
È una idea che abbiamo avuto per aiutare i nostri figli, trasmettendo loro il messaggio che avere problemi è naturale, che questo richiede un momento in cui fermarsi e riflettere, prendendosi il tempo necessario per osservare il problema e poi cercare una via verso la risoluzione, quando possibile.
Questa è la nostra campana dei problemi, attaccata al muro fra la sala e la cucina.
È stonata come una campana, proprio una campana dei problemi...
A dire la verità non la usiamo molto. Il più delle volte ci parliamo senza suonare la campana. È usata solo in casi di grande difficoltà.
Poi c'è un altro strumento che a volte usiamo: la campana tibetana, che ha un suono decisamente più gradevole e ci aiuta a centrarci, respirare col naso e darci una calmata!
Anche questa non la usiamo molto spesso, ma quando lo facciamo il suono pulito e puro di questa campana ci aiuta a ricordare che possiamo fare di meglio.
Questi sono due strumenti che abbiamo a disposizione. Ma non sono gli unici.
In famiglia cerchiamo di parlare spesso dei problemi prima che si ingigantiscano o ci rendano frustrati, cerchiamo la comprensione e l'ascolto reciproci e cerchiamo di ricordarci queste cose il più possibile, anche se non è sempre facile.
Siamo tutti sulla stessa barca e stiamo tutti cercando di imparare dai nostri errori, grandi e piccoli. Dobbiamo aiutarci a vicenda.
Voi avete degli strumenti o delle invenzioni speciali in questo ambito?
Alla prossima!
mercoledì 20 marzo 2019
Matematica per Beniamino
Ciao a tutti,
continuiamo il percorso di matematica con esercizi vari, per soddisfare e allenare Beniamino nel fantastico mondo dei calcoli.
Come vedete usiamo l'abaco, come strumento di aiuto nel rapportarsi con i numeri, le quantità e i vari calcoli.
Per ora stiamo ancora compilando un nostro quaderno in cui per ogni pagina affrontiamo un tipo di esercizio, prendendo spunti dalla nostra esperienza personale di genitori, dall'interesse di Beniamino e da altre fonti (ispirazioni del momento).
Alcuni esercizi sono noiosi, altri inspiegabilmente attraenti. Dipende da molti fattori, non so ancora bene come funziona. Forse dipende anche dalla luna...
In linea di massima comunque Beniamino considera la matematica come una delle sue cose preferite, quindi non ci lamentiamo!
A voi piace la matematica?
Alla prossima!
continuiamo il percorso di matematica con esercizi vari, per soddisfare e allenare Beniamino nel fantastico mondo dei calcoli.
Come vedete usiamo l'abaco, come strumento di aiuto nel rapportarsi con i numeri, le quantità e i vari calcoli.
Per ora stiamo ancora compilando un nostro quaderno in cui per ogni pagina affrontiamo un tipo di esercizio, prendendo spunti dalla nostra esperienza personale di genitori, dall'interesse di Beniamino e da altre fonti (ispirazioni del momento).
Alcuni esercizi sono noiosi, altri inspiegabilmente attraenti. Dipende da molti fattori, non so ancora bene come funziona. Forse dipende anche dalla luna...
In linea di massima comunque Beniamino considera la matematica come una delle sue cose preferite, quindi non ci lamentiamo!
A voi piace la matematica?
Alla prossima!
mercoledì 13 marzo 2019
Gettando le basi per la letto-scrittura
Salve a tutti,
oggi vi vorrei parlare di come il mio terzo figlio sta facendo i suoi progressi nel campo dell'apprendimento del linguaggio, della scrittura e della lettura.
Donatello ha due anni e quattro mesi e, rispetto ai suoi fratelli maggiori, sta apprendendo più velocemente tutto quello che gli serve per comunicare.
Molto spesso ricevo complimenti per come tutti i miei figli siano abili nel loro linguaggio. Sembra che abbiano delle grandi competenze linguistiche.
Probabilmente Donatello è più veloce perché ha intorno a sé i suoi fratelloni, che sono dei bravi bimbi, con le loro super competenze.
Alcuni mi dicono che il bilinguismo secondo loro è un fattore di rallentamento nell'apprendimento delle lingue. Dalla mia esperienza direi il contrario. Direi che conoscere due lingue per loro è stimolante, li aiuta a sviluppare certe competenze che altrimenti sarebbero restate come in disparte.
Ma l'apprendimento del linguaggio dipende da molti fattori, molti dei quali ci sono ancora sconosciuti. Ne parlavo proprio ieri con altre mamme. È un argomento molto vasto, che merita molte trattazioni e valutazioni.
Oggi volevo solo fare un po' il punto della situazione!
:-)
E mentre Donatello sta raggiungendo pian pianino i suoi fratelli maggiori, Teodoro (cinque anni, quasi sei) sta iniziando in questi giorni a leggere le sue prime parole in inglese.
Sono bei progressi, emozionanti momenti di passaggio!
Bravi bimbi miei, avanti così!
E un caro saluto ai lettori!
Voi cosa mi dite a proposito del linguaggio?
Alla prossima!
oggi vi vorrei parlare di come il mio terzo figlio sta facendo i suoi progressi nel campo dell'apprendimento del linguaggio, della scrittura e della lettura.
Donatello ha due anni e quattro mesi e, rispetto ai suoi fratelli maggiori, sta apprendendo più velocemente tutto quello che gli serve per comunicare.
Molto spesso ricevo complimenti per come tutti i miei figli siano abili nel loro linguaggio. Sembra che abbiano delle grandi competenze linguistiche.
Probabilmente Donatello è più veloce perché ha intorno a sé i suoi fratelloni, che sono dei bravi bimbi, con le loro super competenze.
Alcuni mi dicono che il bilinguismo secondo loro è un fattore di rallentamento nell'apprendimento delle lingue. Dalla mia esperienza direi il contrario. Direi che conoscere due lingue per loro è stimolante, li aiuta a sviluppare certe competenze che altrimenti sarebbero restate come in disparte.
Ma l'apprendimento del linguaggio dipende da molti fattori, molti dei quali ci sono ancora sconosciuti. Ne parlavo proprio ieri con altre mamme. È un argomento molto vasto, che merita molte trattazioni e valutazioni.
Oggi volevo solo fare un po' il punto della situazione!
:-)
E mentre Donatello sta raggiungendo pian pianino i suoi fratelli maggiori, Teodoro (cinque anni, quasi sei) sta iniziando in questi giorni a leggere le sue prime parole in inglese.
Sono bei progressi, emozionanti momenti di passaggio!
Bravi bimbi miei, avanti così!
E un caro saluto ai lettori!
Voi cosa mi dite a proposito del linguaggio?
Alla prossima!
Argomenti:
conoscenze base,
inglese,
italiano,
materiali
giovedì 7 marzo 2019
Gita al lago ghiacciato
Ciao a tutti,
oggi vi racconto di una giornata di fine gennaio, in cui siamo stati a passeggiare sulla riva del lago d'Endine, che d'inverno diventa tutto ghiacciato.
Il lago resta molto all'ombra durante le giornate invernali, questo è il motivo per cui si trasforma in una lastra di ghiaccio.
Abbiamo fatto una bellissima passeggiata in compagnia, per raggiungere la sponda assolata, dove abbiamo pranzato al sacco e ci siamo scaldati al sole.
Lungo la strada abbiamo incontrato tantissime papere di diverse specie, che si sono lasciate tranquillamente ammirare.
Mio figlio ha ammirato in particolare questi esemplari di folaghe, che hanno delle zampe molto particolari:
"Sono lobate, non palmate!" mi ha fatto notare Beniamino.
Abbiamo trovato un immissario del lago, un ruscelletto mezzo ghiacciato. Qui i bambini hanno giocato molto con il ghiaccio.
La gita è stata graditissima. Credo che torneremo a visitare il lago in altre stagioni dell'anno e cercare di osservare le differenze stagionali dei diversi ambienti che ospita.
Alla prossima!
oggi vi racconto di una giornata di fine gennaio, in cui siamo stati a passeggiare sulla riva del lago d'Endine, che d'inverno diventa tutto ghiacciato.
Il lago resta molto all'ombra durante le giornate invernali, questo è il motivo per cui si trasforma in una lastra di ghiaccio.
Abbiamo fatto una bellissima passeggiata in compagnia, per raggiungere la sponda assolata, dove abbiamo pranzato al sacco e ci siamo scaldati al sole.
Lungo la strada abbiamo incontrato tantissime papere di diverse specie, che si sono lasciate tranquillamente ammirare.
Mio figlio ha ammirato in particolare questi esemplari di folaghe, che hanno delle zampe molto particolari:
"Sono lobate, non palmate!" mi ha fatto notare Beniamino.
Abbiamo trovato un immissario del lago, un ruscelletto mezzo ghiacciato. Qui i bambini hanno giocato molto con il ghiaccio.
La gita è stata graditissima. Credo che torneremo a visitare il lago in altre stagioni dell'anno e cercare di osservare le differenze stagionali dei diversi ambienti che ospita.
Alla prossima!
Argomenti:
conoscenze base,
motoria,
scienze,
socialità
giovedì 28 febbraio 2019
L'essenza dell'imperturbabilità
Buongiorno a tutti,
come state?
Non vi sentite mai a dura prova?
Oggi la prova di cui voglio parlare riguarda la capacità di essere imperturbabili, sempre tranquilli e sereni.
Un sogno irrealizzabile?
Beh, certamente non è a portata di tutti e subito, non si trova sugli scaffali del supermercato, ma di sicuro ci possiamo lavorare.
Perché oggi parliamo di questo?
Mi piacerebbe dirvi che fare homeschooling mi aiuta ad essere più capace di una calma immutabile e incondizionata, ma questo non sarebbe giusto.
Di solito nei miei articoli in cui presento l'essenza di qualcosa, mi piace raccontare uno dei motivi per cui facciamo istruzione famigliare. E allora in poche parole oggi vi dico che fare homeschooling ci permette di metterci continuamente alla prova e lavorare su noi stessi, cercando di migliorarci.
Infatti, così come i bambini sono più liberi di apprendere, sia nella quantità che nella scelta degli argomenti, anche noi adulti scopriamo di poter continuare i nostri percorsi di apprendimento e magari iniziarne di nuovi.
Tante volte l'istruzione parentale porta la famiglia intera a intraprendere nuove strade, ad apprendere insieme, a cambiare paradigmi...
Io e il papà quest'anno stiamo seguendo un corso di meditazione che ci dice che bisogna trasformare se stessi. E di questo corso parliamo a tavola, tutti insieme. Impariamo a conoscere i chakra, i corpi, i sette raggi, le diverse trasformazioni che l'uomo deve affrontare per raggiungere quella che comunemente è chiamata illuminazione...
Quante cose ci sarebbero da dire! Quante cose ci sono da imparare! Imparare a conoscere e imparare a fare. Ma anche imparare ad essere!
Ho deciso di parlare qui un po' anche di questo, perché con i nostri figli parliamo liberamente di spiritualità e di crescita personale. Del cambiamento necessario all'Evoluzione dell'uomo e alla realizzazione del Bene sulla Terra. Dell'esempio che alcuni Maestri hanno saputo dare all'Umanità. Questi argomenti per noi non possono essere trascurati e fanno parte come tutti gli altri del nostro curriculum.
Quindi parliamo di queste cose e ovviamente cerchiamo di mettere in pratica quello che diciamo.
Da dove cominciare?
Una cosa su cui lavorare è la rabbia.
La reazione emotiva che scaturisce da una situazione che forse vorremmo poter controllare del tutto.
Ma che cos'è in fin dei conti la rabbia, se non l'imperturbabilità non ancora perfezionata?
Ci lavoriamo, ci aiutiamo a vicenda, la strada è lunga...
Alla prossima!
come state?
Non vi sentite mai a dura prova?
Oggi la prova di cui voglio parlare riguarda la capacità di essere imperturbabili, sempre tranquilli e sereni.
Un sogno irrealizzabile?
Beh, certamente non è a portata di tutti e subito, non si trova sugli scaffali del supermercato, ma di sicuro ci possiamo lavorare.
Perché oggi parliamo di questo?
Mi piacerebbe dirvi che fare homeschooling mi aiuta ad essere più capace di una calma immutabile e incondizionata, ma questo non sarebbe giusto.
Di solito nei miei articoli in cui presento l'essenza di qualcosa, mi piace raccontare uno dei motivi per cui facciamo istruzione famigliare. E allora in poche parole oggi vi dico che fare homeschooling ci permette di metterci continuamente alla prova e lavorare su noi stessi, cercando di migliorarci.
Infatti, così come i bambini sono più liberi di apprendere, sia nella quantità che nella scelta degli argomenti, anche noi adulti scopriamo di poter continuare i nostri percorsi di apprendimento e magari iniziarne di nuovi.
Tante volte l'istruzione parentale porta la famiglia intera a intraprendere nuove strade, ad apprendere insieme, a cambiare paradigmi...
Io e il papà quest'anno stiamo seguendo un corso di meditazione che ci dice che bisogna trasformare se stessi. E di questo corso parliamo a tavola, tutti insieme. Impariamo a conoscere i chakra, i corpi, i sette raggi, le diverse trasformazioni che l'uomo deve affrontare per raggiungere quella che comunemente è chiamata illuminazione...
Quante cose ci sarebbero da dire! Quante cose ci sono da imparare! Imparare a conoscere e imparare a fare. Ma anche imparare ad essere!
Ho deciso di parlare qui un po' anche di questo, perché con i nostri figli parliamo liberamente di spiritualità e di crescita personale. Del cambiamento necessario all'Evoluzione dell'uomo e alla realizzazione del Bene sulla Terra. Dell'esempio che alcuni Maestri hanno saputo dare all'Umanità. Questi argomenti per noi non possono essere trascurati e fanno parte come tutti gli altri del nostro curriculum.
Quindi parliamo di queste cose e ovviamente cerchiamo di mettere in pratica quello che diciamo.
Da dove cominciare?
Una cosa su cui lavorare è la rabbia.
La reazione emotiva che scaturisce da una situazione che forse vorremmo poter controllare del tutto.
Ma che cos'è in fin dei conti la rabbia, se non l'imperturbabilità non ancora perfezionata?
Ci lavoriamo, ci aiutiamo a vicenda, la strada è lunga...
Alla prossima!
giovedì 21 febbraio 2019
Il libro-facce
Salve a tutti,
oggi vi presento un lavoretto ideato, progettato e realizzato (ma non ancora terminato) da mio figlio Teodoro, con l'aiuto del fratellone Beniamino.
Il tutto è scaturito da un gioco di legno, in cui ci sono diverse facce di animali, tutte divise in tre sezioni orizzontali e combinabili a piacere.
I miei figli hanno iniziato ovviamente a mischiarle in modo caotico e a dare dei nomi pazzi a ogni nuova invenzione. Quindi queste invenzioni sono state tutte ricopiate su carta, con dei bellissimi, coloratissimi disegni, sotto cui scrivere il nome pazzo dedicato alla pazza figura, alcune volte in italiano, altre volte in inglese.
E poi questi tanti fogli saranno raccolti tutti insieme a formare un libro, ma questa parte non è ancora stata fatta...
Vi faremo vedere il risultato finale, per ora ecco Teodoro all'opera!
Ed ecco un dettaglio del suo disegno:
Che ne dite di questo progetto?
Noi lo abbiamo elencato fra i progetti dell'anno "home-scolastico" da riferire poi alla scuola, insieme a tutti gli altri progetti, visto che è abbastanza consistente e visto che Teodoro ci si è impegnato con tanto entusiasmo...
E voi avete dei progetti un po' pazzi?
Alla prossima!
oggi vi presento un lavoretto ideato, progettato e realizzato (ma non ancora terminato) da mio figlio Teodoro, con l'aiuto del fratellone Beniamino.
Il tutto è scaturito da un gioco di legno, in cui ci sono diverse facce di animali, tutte divise in tre sezioni orizzontali e combinabili a piacere.
I miei figli hanno iniziato ovviamente a mischiarle in modo caotico e a dare dei nomi pazzi a ogni nuova invenzione. Quindi queste invenzioni sono state tutte ricopiate su carta, con dei bellissimi, coloratissimi disegni, sotto cui scrivere il nome pazzo dedicato alla pazza figura, alcune volte in italiano, altre volte in inglese.
E poi questi tanti fogli saranno raccolti tutti insieme a formare un libro, ma questa parte non è ancora stata fatta...
Vi faremo vedere il risultato finale, per ora ecco Teodoro all'opera!
Ed ecco un dettaglio del suo disegno:
Che ne dite di questo progetto?
Noi lo abbiamo elencato fra i progetti dell'anno "home-scolastico" da riferire poi alla scuola, insieme a tutti gli altri progetti, visto che è abbastanza consistente e visto che Teodoro ci si è impegnato con tanto entusiasmo...
E voi avete dei progetti un po' pazzi?
Alla prossima!
giovedì 14 febbraio 2019
Una rassegna culturale
Ciao a tutti,
oggi vi racconto di un progetto che è nella nostra lista e che è finito velocemente perché aveva una scadenza: la rassegna culturale.
Abbiamo accolto l'invito dell'associazione LAIF - L'Associazione Istruzione Famigliare, che ha organizzato una rassegna intitolata "Visioni: le comunità dell'apprendimento", per stimolare la riflessione attorno al fenomeno dell'homeschooling, immaginando un mondo, o un luogo, o una situazione, in cui fare homeschooling fosse una cosa comune e molto praticata.
La rassegna si è chiusa il 31 di gennaio, ma secondo me si riaprirà, visto che non hanno partecipato molte persone...
Teodoro ha scritto una storia: La storia di Giovanni e Piero
Io ho scritto una poesia: La strada senza semafori
Beniamino ci ha provato, con un fumetto, ma dopo diversi tentativi ha rinunciato, perché questa prima volta con un fumetto stava diventando troppo per lui...
Che ve ne pare?
Per noi questo lavoro è stato certamente stimolante e interessante!
Vi farò sapere se la rassegna si riapre ufficialmente, così se anche voi avete delle riflessioni da fare e condividere...
Alla prossima!
oggi vi racconto di un progetto che è nella nostra lista e che è finito velocemente perché aveva una scadenza: la rassegna culturale.
Abbiamo accolto l'invito dell'associazione LAIF - L'Associazione Istruzione Famigliare, che ha organizzato una rassegna intitolata "Visioni: le comunità dell'apprendimento", per stimolare la riflessione attorno al fenomeno dell'homeschooling, immaginando un mondo, o un luogo, o una situazione, in cui fare homeschooling fosse una cosa comune e molto praticata.
La rassegna si è chiusa il 31 di gennaio, ma secondo me si riaprirà, visto che non hanno partecipato molte persone...
Teodoro ha scritto una storia: La storia di Giovanni e Piero
Io ho scritto una poesia: La strada senza semafori
Beniamino ci ha provato, con un fumetto, ma dopo diversi tentativi ha rinunciato, perché questa prima volta con un fumetto stava diventando troppo per lui...
Che ve ne pare?
Per noi questo lavoro è stato certamente stimolante e interessante!
Vi farò sapere se la rassegna si riapre ufficialmente, così se anche voi avete delle riflessioni da fare e condividere...
Alla prossima!
Argomenti:
arte,
conoscenze base,
educazione civica,
italiano,
socialità
giovedì 7 febbraio 2019
Piccoli judoka crescono
Saluti a tutti,
tra le diverse attività che abbiamo nella nostra lista attaccata al frigorifero (di cui avevamo parlato in questo post), oltre che a "disegnare e arte", c'è "judo", di cui parleremo oggi.
La semplice lettura non l'ho inserita da sola nella lista, perché non rappresenta un progetto vero e proprio o una cosa con capo e coda, ma solamente una normale attività quotidiana, come lavarsi e mangiare... :-)
Anche disegnare è abbastanza usuale e naturale, ma siccome a volte facciamo delle cose speciali in questo settore, ho deciso che gli avrei spettato una riga nella nostra tabella.
Ma ora veniamo al judo. È la nostra attività sportiva d'elezione, per quest'anno, come per lo scorso, in cui entrambi Beniamino e Teodoro si stanno impegnando. Beniamino in realtà aveva iniziato anche l'anno precedente, quindi per lui è il terzo anno di fila.
Devo dire che rispetto al primo anno ci siamo stabilizzati parecchio. Quest'anno Beniamino è passato al gruppo dei bambini più grandi (età delle elementari), mentre Teodoro è rimasto in quello del "Gioca judo" (età dell'asilo), quindi andiamo in palestra tre pomeriggi alla settimana (Beniamino il lunedì e giovedì, Teodoro il mercoledì) e siamo diventati degli habitué.
Conosciamo molti bambini e ragazzi nella società sportiva e questo è un buon elemento di socialità. I bambini si divertono insieme e le loro amicizie crescono con il tempo.
I bambini hanno accolto con entusiasmo anche tutti i momenti di gare speciali (una al mese). Qui sopra un momento di riscaldamento di gruppo con tutti i partecipanti a una gara.
Ci sono le vittorie, le sconfitte, l'attesa del proprio turno, l'osservazione dei combattimenti dei compagni, la crescita individuale e il cambio di cintura... è tutto un mondo!
Proseguiamo, vi saprò dire fino a dove!
Voi che sport praticate?
Alla prossima!
tra le diverse attività che abbiamo nella nostra lista attaccata al frigorifero (di cui avevamo parlato in questo post), oltre che a "disegnare e arte", c'è "judo", di cui parleremo oggi.
La semplice lettura non l'ho inserita da sola nella lista, perché non rappresenta un progetto vero e proprio o una cosa con capo e coda, ma solamente una normale attività quotidiana, come lavarsi e mangiare... :-)
Anche disegnare è abbastanza usuale e naturale, ma siccome a volte facciamo delle cose speciali in questo settore, ho deciso che gli avrei spettato una riga nella nostra tabella.
Ma ora veniamo al judo. È la nostra attività sportiva d'elezione, per quest'anno, come per lo scorso, in cui entrambi Beniamino e Teodoro si stanno impegnando. Beniamino in realtà aveva iniziato anche l'anno precedente, quindi per lui è il terzo anno di fila.
Devo dire che rispetto al primo anno ci siamo stabilizzati parecchio. Quest'anno Beniamino è passato al gruppo dei bambini più grandi (età delle elementari), mentre Teodoro è rimasto in quello del "Gioca judo" (età dell'asilo), quindi andiamo in palestra tre pomeriggi alla settimana (Beniamino il lunedì e giovedì, Teodoro il mercoledì) e siamo diventati degli habitué.
Conosciamo molti bambini e ragazzi nella società sportiva e questo è un buon elemento di socialità. I bambini si divertono insieme e le loro amicizie crescono con il tempo.
I bambini hanno accolto con entusiasmo anche tutti i momenti di gare speciali (una al mese). Qui sopra un momento di riscaldamento di gruppo con tutti i partecipanti a una gara.
Ci sono le vittorie, le sconfitte, l'attesa del proprio turno, l'osservazione dei combattimenti dei compagni, la crescita individuale e il cambio di cintura... è tutto un mondo!
Proseguiamo, vi saprò dire fino a dove!
Voi che sport praticate?
Alla prossima!
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