mercoledì 31 gennaio 2018

Lavorare la lana con le dita

Ciao a tutti,
oggi vi parlerò di un lavoro che abbiamo iniziato un giorno in cui Beniamino era malato.  Non aveva voglia di fare niente, ma all'idea di fare l'uncinetto (listata tra altre proposte un po' per scherzo, visto che ero io che avrei fatto l'uncinetto quel giorno) si era illuminato ed era seriamente intenzionato ad imparare.  Purtroppo il nostro tentativo con l'uncinetto è stato molto arduo, dato che bisogna saper tenere in mano il lavoro in un preciso modo che per lui risultava difficile.  Quindi abbiamo deciso che dobbiamo imparare tramite dei lavori più semplici e un po' per volta.
Ho cercato su internet qualche tutorial di questa lavorazione di cui avevo sentito parlare ed eccomi pronta a trasmettere ai miei bimbi il meccanismo e gli accorgimenti per questo lavoro manuale molto carino.

Prima ho provato io con a fianco Beniamino che mi imitava, poi ho aiutato Teodoro a fare da sé.

Ed ecco il risultato:  le sciarpe per i loro pupazzetti preferiti!

Questo lavoro ci è piaciuto molto, i bambini ci si sono appassionati subito e si sono impegnati ripetutamente, facendo sciarpe per tutti i pupazzi possibili immaginabili.  Sarà certamente l'inizio di una serie di lavori vari con lana e cotone, vi terrò aggiornati!

Voi avete ma provato a lavorare la lana con le dita?
Alla prossima!

mercoledì 24 gennaio 2018

L'abecedario di Beniamino

Buongiorno a tutti,
mi sono accorta qualche tempo fa che mi ero dimenticata di presentarvi un progetto che avevamo fatto circa due ani fa con Beniamino, uno dei nostri primi progetti su quaderno.
È una carrellata di lettere dell'alfabeto (in ordine ovviamente) con annessi disegno e parola con iniziale corrispondente.  La particolarità sta nel fatto che abbiamo cercato delle parole che esistessero sia in italiano che in inglese (la stessa parola con la stessa iniziale) e che non avessero lo stesso spelling, dove possibile.
Ma passiamo a vedere il quaderno, così si capisce meglio cosa intendo.





















Ho aiutato qualche volta a scegliere le parole, dato che non era facile trovarle, e un po' nello spelling, facendo dettato o scrivendo le parole e le lettere su un altro foglio per lasciargliele copiare.
Abbiamo scelto questo tipo di progetto molto presto, quando Beniamino aveva interesse per le lettere e la scrittura, ora che è finito giace nello scaffale dei libri "didattici" e ogni tanto viene guardato.

Quali sono per voi i primi progetti legati alla scrittura?
Alla prossima!

mercoledì 17 gennaio 2018

L'essenza della socialità

Ciao a tutti,
oggi con questo post partecipo alla discussione iniziata sul blog "la luna di carta" liberi di imparare (parliamo di socializzazione).
Ho scritto volutamente socialità nel titolo del mio post, anziché socializzazione, perché i due concetti non sono equivalenti e quando la gente si preoccupa per noi e ci chiede se socializziamo sono certa che il loro pensiero è in realtà:  "avete degli amici?".

Visto che l'argomento è complicato, mi farò aiutare dal professor Zingarelli.

La socializzazione è un processo di trasmissione di informazioni soprattutto culturali.  È come dire la conseguenza dello stare insieme:  si impara quello che fanno gli altri, dal loro esempio.  La vedo un po' come l'adattamento delle persone al contesto in cui si trovano.

La socialità è invece l'inclinazione alla convivenza sociale.  La capacità di stare insieme, di essere se stessi e di godere della compagnia gli uni degli altri.  A mio avviso è la condizione di partenza per poter fare delle belle cose insieme.

Capite senz'altro la differenza.  E capirete anche senza dubbio che se la socializzazione avviene automaticamente, la socialità è invece da coltivare, da incoraggiare e da proteggere, perché non basta stare nello stesso posto per lasciarsi andare e stare bene in mezzo agli altri.  Bisogna avere delle capacità interiori per saper fronteggiare le altre persone e imparare ad interagire con bontà e serenità.  Non è facile.  E non basta continuare a sbagliare per imparare, abbiamo anche senz'altro bisogno di buoni esempi.  Credo ci voglia un lavoro delicato per imparare quest'arte e quindi non possiamo lasciare al caso questa incombenza.

Per questo motivo scegliamo con cura i nostri amici, le nostre frequentazioni, e cerchiamo di parlare con i nostri figli delle nostre scelte e delle situazioni in cui ci veniamo a trovare di volta in volta.
Credo sia un importantissimo dovere dei genitori quello di proteggere i propri figli, soprattutto in questi tempi in cui la società è impazzita, viviamo una crisi di valori e si vedono in ogni dove esempi negativi che non vorremmo seguire.
Abbiamo tra le mani un tesoro:  la vita che cresce.  Facciamola crescere bene e darà i frutti del paradiso a tutta la Terra!

Foto scattata durante la gara di scioglilingua, alla seconda festa mondiale degli homeschoolers bergamaschi,
volutamente sfocata per motivi di privacy.

Alla prossima!


mercoledì 10 gennaio 2018

L'orto sul balcone in inverno

Ciao a tutti,
vi mantengo aggiornati sulla mia passione:  fare l'orto in vaso.
Ho delle foto di metà novembre, non è proprio inverno, ma ci si stava preparando per la stagione fredda.  Il giorno che ho scattato queste foto avevo appena messo la stevia nella serra.

Quest'anno ho dovuto per forza spostare tutti i vasi sospesi all'interno del balcone, per una regola del condominio.  Non sono per niente felice di questa imposizione, ma come consolazione ho deciso di regalarmi dei nuovi vasi da posizionare sotto ai vasi sospesi, per evitare di andare a sbattere la testa (problema principalmente relativo ai bambini).

Questo è il lato più statico:  le piante non si rinnovano, sempre lamponi, rosmarino, salvia, timo ed origano.  Ho giusto aggiunto un paio di vasi sotto, per lo stesso motivo di prima, lì trovano spazio un noce e della cicoria rossa a grumolo.

Sopra c'è un vaso che contiene fiori misti di diversi tipi:  giacinti, zafferano e girasoli in miniatura.  Sotto ci sono i piselli, proviamo a vedere se crescono con il freddo.

Sopra abbiamo messo il prezzemolo, che germoglia in un tempo pressoché infinito...  Sotto il sedano.

Sopra ci sono i finocchi e sotto la lavanda e altra cicoria.

Mi rendo meglio conto, seguendo l'orto, che le stagioni sono diverse fra loro e l'inverno richiede più quiete e tranquillità.  Anche i bambini non hanno molta voglia di star dietro alle piante, ma innanzitutto le piante non hanno bisogno di quasi niente.  Giusto una controllatina molto di rado.

Voi cosa avete nell'orto d'inverno?
Alla prossima!

mercoledì 3 gennaio 2018

Giochi orali

Salve e saluti a tutti,
in questi giorni che seguono le vacanze natalizie probabilmente molti di noi sono pieni di giocatoli e regali, tante cose, a volte troppe.  Mi accade ogni anno in questo periodo di lamentarmi del fatto che abbiamo troppi oggetti e che dovremmo liberarci di molto di quello che conserviamo nella nostra casa.  In effetti poi puntualmente arriva il periodo del riordino dei giocattoli e dei libri, che ogni anno non può mancare.
Ecco, in questo periodo mi viene da raccontarvi dei giochi che facciamo senza niente.  Quelli che ci riempiono di entusiasmo e ci fanno ridere, che catturano il nostro interesse e in cui ci cimentiamo con piacere senza l'ausilio di oggetti alcuni.  Sarà un caso?  O sarà un segno del destino?  Non lo so, ma ecco che vi racconto e vi lascio decidere da voi il motivo di questa apparente coincidenza.   :)


I nostri giochi orali sono semplici, ve ne racconto qualcuno, ma ogni tanto ne inventiamo altri.
Il primo è un classico collegamento di idee, inizia uno dicendo una parola e segue il secondo dicendo una parola che ha qualcosa a che fare con la prima e poi il terzo con una parola che ha a che fare con la seconda e così via, cercando di non ripetere mai una parola.
Il secondo è simile, ma si fanno dei turni, quindi il primo dice una parola e poi tutti gli altri dicono una parola che ha a che fare con la prima, poi si fa un altra mano con un'altra parola e così via fino a che ci piace.
Il terzo è un gioco di creazione parole o frasi:  una persona dice un suono (una o più lettere) e gli altri devono dire delle parole che iniziano con quel suono, oppure si dice una parola e gli altri devono inventare una frase che contiene quella parola.
Quest'ultimo mi piace molto per parlare delle parti del discorso, ad esempio l'abbiamo usato un paio di volte per esercitare l'uso e la consapevolezza delle preposizioni.
Ogni tanto ora giochiamo anche ad un gioco di creazione di filastrocche:  data una certa cadenza e tiritera e una frase iniziale "trata burata la coda della gatta" si prosegue a catena iniziando sempre con il finale di chi ha parlato prima di noi, ad esempio:  la gatta va in cantina e prende la camicia, micia micina ha i baffi tutti blu, blu come il cielo che è sopra la tua testa, testa di rospo e manico di scopa, scopa la stanza che è tutta sporca ecc...
Questo gioco mi piace un sacco e potrei andare avanti per ore!

Mi ricordo che per un po' usavo uno di questi giochi con regolarità per tenere sveglio mio figlio in macchina, quando eravamo quasi arrivati a casa e lui era stanco.  Era una strategia organizzativa.
Credo che comunque questi giochi siano importanti, essenziali, credo che bisogna passarci ed allenarvisi, per avere elasticità mentale, fantasia, per revisionare il nostro lessico, la nostra lingua e per divertirci con semplicità.

Voi fate questi giochi?  Gli stessi o altri?
Alla prossima!