mercoledì 3 agosto 2016

I laboratori di cucito

Bentornati, a chiunque mi legga.
Oggi vi racconto di una bella esperienza che abbiamo portato avanti per 8 mesi durante quest'ultimo anno:  il corso di cucito.
Come forse avrete capito dall'altro mio blog che scrivo, mi occupo anche di sartoria ed ho avuto più volte il piacere di organizzare dei corsi di cucito.  Quest'anno mi è stato chiesto di farne uno su misura per i bambini homeschoolers di Bergamo e così è stato!  Più che un corso con varie puntate ho pensato fosse meglio fare una serie di laboratori ad ingresso libero, ovvero senza il bisogno di seguirli tutti, con la possibilità di partecipare anche una volta sola o tutte le volte che si preferisce.  Con i vari impegni che tutti abbiamo, con le varie malattie e i vari imprevisti che arrivano col tempo, è stata la scelta migliore.
Abbiamo anche deciso di fare il corso a casa nostra, per evitare di dover pagare troppo l'affitto di una sala apposita, che, vista la possibilità di avere a volte pochi bambini al corso, sarebbe anche stata non necessaria.  Questo ci ha dato anche la possibilità di dedicare la prima parte di ogni incontro al lavoro e la seconda parte al gioco libero.  E a mio figlio minore di anni 2 e mezzo al tempo, di svagarsi e rilassarsi come meglio voleva, mentre aspettava che finissimo di cucire.



Abbiamo fatto tantissimi lavori:  qualcosa a mano e qualcosa a macchina.
Piccoli ricami, applicazioni, disegni con bottoni.  Sacchetti di diversi tipi, sottobicchieri, festoni.  Fasce per i capelli, ciabatte, pantaloni, canottiere e cappelli.  Sacchetti profumati con lavanda, travestimenti di carnevale, parrucche, decorazioni e portafortuna.  Abbiamo lavorato tantissimo!
Quello che mi ha davvero colpito è stato l'interesse e la concentrazione di cui i nostri piccoli homeschoolers sono stati capaci.  Le tecniche mostrate sono state apprese e a volte anche modificate a seconda della necessità.  Mio figlio si ricordava bene i nomi dei vari punti di cucitura da eseguire... e questo, permettetemelo, per una mamma sarta è una grande soddisfazione!

Siamo stati tutti felici, contenti e appagati, spero che un giorno potremo rifare qualcosa di simile!  Per ora non so quando, e intanto non mi voglio dimenticare della bella esperienza.

Alla prossima!

mercoledì 27 luglio 2016

Le gite agli acquari

Buongiorno a tutti,
eccoci qui questa volta con un altro tuffo nel passato!  Andiamo a tuffarci in vasca con i pesci?
Vi voglio raccontare di alcune gite che abbiamo fatto negli anni passati, le gite agli acquari di tre diverse città, che ancora i bambini ricordano con piacere e che magari continueremo ancora in futuro (possibilmente in altre città).  In realtà questo tipo di posti non corrisponde realmente a quello che piace a noi, ovvero siamo un po' contrari all'esistenza di queste prigioni di reclusione per animali, ma d'altronde, visto che ai bambini fanno piacere e visto che comunque sono interessanti, ogni tanto possiamo sgarrare ed andarci e goderceli.

Il primo acquario che abbiamo visitato è stato quello di Milano, nell'inverno 2014.  Ci siamo andati in gita con tutti i nonni e gli zii, una bellissima giornata!  Non bisogna pagare l'ingresso e l'edificio è vicinissimo ad un bel parco pubblico (dove abbiamo fatto poi un pic nic).  Vale davvero la pena, anche se in realtà è un po' piccolino, ma per noi è stato gustosissimo!

Bellissima la vasca "tunnel" sotto cui si può stare, è molto ad effetto.

Splendide le medusine (davvero piccoline) che roteano in questa vaschetta all'infinito...

Simpatici i pesci colorati delle acque tropicali!

Il secondo acquario che abbiamo visitato è stato quello di Genova, nell'estate 2014.  Ci siamo passati mentre viaggiavamo verso il mare, avevamo pianificato una tappa lì perché è un acquario molto famoso.  Io ho trovato che non ci fossero tante vasche (credevo fosse più grande), ma quelle che ci sono sono molto grandi e belle e si possono vedere su due livelli diversi (dal basso si vede il sott'acqua e dall'alto si vede il pelo dell'acqua).

Siamo stati fortunati ed abbiamo visto un veterinario che visitava le foche, mentre loro giocherellavano di qua e di là.

Il terzo acquario che abbiamo visitato è stato quello di Barcellona, nell'estate 2015.  Nella nostra vacanza in Spagna, abbiamo pianificato una visita all'acquario per continuare il nostro tour.  Siamo stati anche qui un po' delusi, perché il luogo era stato tanto decantato e ci eravamo immaginati un super acquario.  In realtà non era male, ci sono tante vasche piccole e poi una vasca molto grossa ed altre di medie dimensioni.

Prima di entrare siamo stati fortunati ed abbiamo trovato nel porto questa formidabile imbarcazione.

A me hanno colpito questi cavallucci marini tutti ammucchiati ed aggrovigliati!

Qui siamo sul tapis roulant che ti porta tutt'intorno alla grande vasca piena di diversi tipi di pesci.

Al piano di sopra abbiamo trovato una bellissima sorpresa!  Un sottomarino giocattolo in grandi dimensioni, pieno di manopole, tasti, luci e schermi da toccare e smanettare per grandi e piccini!  (al papà è piaciuto moltissimo!!)

E una dolcissima tartaruga gigante da cavalcare con la fantasia!

Insomma, visitare un acquario credo sia un modo piacevole di trascorrere una giornata speciale, un luogo adatto ad una gita particolare, in cui immergersi nel vero e proprio senso della parola (da dietro un vetro) tra le profondità più disparate delle acque di questo mondo.

A voi piacciono gli acquari?
Vi piacciono gli animali d'acqua?

Alla prossima!

mercoledì 20 luglio 2016

Qui si impara a leggere

Buondì a tutti,
fra le tante cose che succedono, qui si impara a leggere e non è roba da poco!  Beniamino ha 5 anni e mezzo e sa leggere piuttosto bene!  Sono meravigliata e senza parole.  Ma ognuno ha i suoi tempi e me ne faccio una ragione, anche perché vedo che il fratellino Teodoro invece sta seguendo un altro percorso e probabilmente ci metterà più tempo.

La cosa principale è senza dubbio amare la lettura e leggere ai propri figli, questo lo dicono tutti.  Dobbiamo essere da esempio, perché i nostri figli imparano da noi.  Che bello è quando qualcuno legge ad alta voce e gli altri ascoltano.  A volte lo facciamo anche tra adulti, è davvero piacevole.

Un'altra cosa importante è attorniarsi di buoni libri.  Senza il materiale non si fa niente.  Molte volte quando andiamo in biblioteca cerco dei bei libri nel settore ragazzi per Beniamino, qualcosa di interessante, sugli argomenti che piacciono a lui.  Qui ad esempio ho preso un libro di geografia sull'Europa, visto che ci preparavamo per una vacanza in Spagna.

I miei figli amano anche guardare i libri per i fatti loro, si esercitano e li ripassano, alcuni vengono ripetuti a memoria, altri inventati o rivisitati.  Ma molte altre cose sono interessanti, come una mappa dello zoo oppure i cartelli stradali (tanto amati da mio figlio).

Come è bello poter giocare con le lettere e i numeri!  Se le cose sono fatte con piacere restano più impresse.

La prima cosa che il caro Beniamino leggeva era il cartone del latte di riso in tavola.  È nel quotidiano che incontriamo la lettura, non solo nella letteratura!

Questi progressi sono stati naturali, voluti da Beniamino soltanto, non affatto forzati, ma semmai sostenuti nei momenti di necessità.
All'inizio è stato utile saper riconoscere le singole lettere e su questo abbiamo lavorato tutti insieme, leggendo dei libretti con l'alfabeto e facendo alcuni giochi sulle singole lettere.  Ma non c'era nessuna intenzione nascosta o forzatura, ci è solo successo di fare quelle cose e Beniamino le ha apprezzate.  Poi ci siamo accorti che leggeva delle parole qui e là.  Dopo poco ha iniziato a leggere delle frasi ed ora legge dei piccoli libretti, soprattutto se in stampatello maiuscolo e con testi brevi.  Se vede una pagina piena di parole si scoraggia e non ci prova nemmeno, ma non lo biasimo affatto!  Io ancora oggi se vedo un testo molto lungo non vengo certo presa dalla voglia di leggerlo tutto!
L'aiuto che gli diamo è che ogni tanto lo correggiamo se fa errori, anzi, gli chiediamo di stare più attento e lo incoraggiamo a correggersi da solo.  Mi ricordo che un giorno gli ho spiegato qualcosa sulla punteggiatura e la lettura con espressività.  Un'altra volta abbiamo fatto dei giochi con le parole e con le doppie, visto che ancora non ci fa molto caso, volevo aiutarlo a notare la cosa.
Tutto questo per ora in italiano, per quanto riguarda l'inglese Beniamino non se la sente ancora molto, ma qualcosa riesce a leggere.

Siamo davvero stupiti e meravigliati della sua abilità, nata proprio dal suo interesse personale, dal suo amore per la lettura.  Da qualche tempo abbiamo anche iniziato a leggere insieme delle storie un po' più impegnative, a capitoli, con poche immagini, e ne traiamo tutti molto gusto!  Abbiamo letto Winnie the Pooh (in inglese), Robin Hood, Pinocchio (in italiano) ed ora stiamo leggendo Le avventure di Jim Bottone.  Niente male!

Alla prossima!

mercoledì 13 luglio 2016

Costruire castelli di sabbia

Ciao a tutti,
visto che è ancora estate, prima che l'argomento diventi fuori moda, vi scriverò oggi della nostra passione per i castelli di sabbia.  Non è una cosa che coltiviamo sempre durante l'anno, succede solo che ogni volta che andiamo al mare ci ritroviamo ingegneri e architetti, nonché manovali e artisti.  E ci divertiamo un sacco!
Ora vi faccio vedere delle foto ricordo di alcuni castelli costruiti negli ultimi anni.

2012:  castello a base rotonda decorato con sassi

 2012:  accanto ai resti del primo è nato un piccolo distaccamento della valle del Nilo

2014:  castello in stile classico, a pianta quadrangolare

 2014:  castello articolato, che ha visto una bella collaborazione con un bambino conosciuto in spiaggia

 2016:  semplice castello bellavista che guarda in faccia al mare

 2016:  il capolavoro più complesso mai realizzato prima

2016:  castello in miniatura realizzato interamente a mano.

Alcune volte, con molto rammarico, non abbiamo trovato la sabbia adatta a far castelli, altre volte abbiamo fatto le vacanze lontano dal mare.

Comunque, oltre al divertimento credo ci sia qualcosa di istruttivo in questa attività che ci piace molto.  Parliamo di tempi antichi, cercando di immedesimarci nei costruttori di allora.  Parliamo di diversi stili e modi di realizzare le costruzioni.  Parliamo di arte, del modo di decorare e di rendere vive le idee che ci frullano nella testa.
E poi è una cosa zen, una attività che ci aiuta a ricordare che le cose non sono eterne, che non dobbiamo essere attaccati ad esse, perché con molta facilità esse svaniscono, mentre la nostra felicità e la nostra direzione devono continuare a sussistere, accompagnarci e guidarci.  E nonostante sappiamo che il castello si disintegrerà, ci impegniamo al massimo per farlo bellissimo.  Qualche volta, se possibile, torniamo allo stesso posto il giorno dopo per esaminare cosa ha distrutto il manufatto, se l'acqua, il vento, un animale o qualcuno.  O per constatare con grande soddisfazione che la struttura ha retto in una certa misura.

A voi piace andare al mare?  Che cosa fate in spiaggia?
Saluti a tutti, alla prossima!

mercoledì 6 luglio 2016

L'orto sul balcone

Buongiorno a tutti, bentornati.
Come state?  Noi benone, di ritorno dalle vacanze, pieni di energia e rilassati.
Vi faccio un piccolo aggiornamento sul nostro orto da balcone.

La lavanda sta crescendo e quindi l'ho legata, così non dia fastidio a chi vuole camminare sul balcone.  Le carote sono arrivate alla fase matura, così, con molto entusiasmo e meraviglia, abbiamo iniziato a raccoglierle.  Fino a che non si estrae dalla terra non si può sapere che forma ha la carota, se è dritta, storta, sdoppiata, piccola o grossa.  Questa raccolta è assai divertente!
E, visto che mi fa venire un po' di tristezza vedere che i vasi si stanno svuotando, ho già pianificato la prossima semina:  cime di rapa.

Dall'altro lato del balcone crescono i lamponi e anche qui abbiamo da raccogliere in questi giorni...  mmm... che buoni!  Fortunatamente le piante stanno ancora crescendo e quindi credo proprio che ne avremo ancora da raccogliere lungo l'estate.

E il vostro orto come va?
L'estate vi rallegra?

Alla prossima!

mercoledì 29 giugno 2016

I ravioli

Salve a tutti,
oggi vi racconto di un'altra cosa del passato, una bellissima giornata trascorsa con alcune famiglie del nostro Gruppo di Acquisto Solidale (GAS).
Avevamo deciso insieme di trovarci per fare dei ravioli, diversi ravioli, per tutti noi, da conservare per l'inverno, e così è stato.  Dopo aver preparato nei giorni precedenti i vari impasti (della pasta e dei due tipi di ripieni), ci siamo trovati a casa di una coppia molto ospitale del nostro GAS in una giornata molto piovosa e uggiosa del novembre 2014.  Siamo stati insieme quasi tutto il giorno, mi pare fino alle 5 del pomeriggio ed abbiamo lavorato tutti insieme.

I ravioli fatti venivano messi da una parte, dove non davano fastidio.

I bambini piccoli, come allora Teodoro, stavano sulle spalle della mamma.

Ognuno aveva portato qualcosa da mangiare per il pranzo.

I bambini hanno giocato tantissimo, alcuni non si sono forse accorti molto di quello che stavamo facendo sul tavolo...

Ed infine abbiamo radunato il nostro prodotto per fotografarlo e suddividercelo.

Che soddisfazione fare tutto quel cibo da noi e che bello stare in compagnia di amici.  Ancora oggi ogni tanto, se a casa mangiamo dei ravioli, i miei figli mi chiedono se sono quelli che avevamo fatto insieme al GAS!!  Vuol dire che si ricordano bene della giornata speciale!
Per ora non si sa se ripeteremo l'evento, ma io credo che il nostro GAS continuerà a stupirci con iniziative speciali da cui imparare nuove arti ed in cui divertirci insieme.

Alla prossima!

mercoledì 22 giugno 2016

Ci piace la musica

Buongiorno a tutti!
A voi piace la musica?  A noi tantissimo.
Ne ascoltiamo tanta, di diversi generi e stili.  Abbiamo qualche cd e diversi file audio sul pc, poi a volte facciamo riferimento a you tube, ma non molto spesso, visto che è scomodo, troppo pieno di pubblicità e cose inutili.

Per un po' di tempo io e mio marito eravamo convinti che Beniamino sarebbe diventato un musicista, dato il buon orecchio di cui è dotato e il buon gusto, nonché la memoria speciale, che lo aiuta a ricordare nomi di compositori, brani ecc.  Così siamo stati a qualche concerto ed abbiamo proposto a lui la frequenza di un corso propedeutico di musica.  Entrambe le cose sono state apprezzate, i concerti graditi e seguiti con attenzione, la scuola frequentata per due anni con diligenza ed entusiasmo.  Però ora non siamo più convinti di conoscere il futuro di nostro figlio.  Ovvero, viste le molteplici capacità e passioni che sono uscite allo sbaraglio, crediamo più realisticamente che è impossibile prevedere ora quale strada sarà per lui la prescelta, anche perché è molto più probabile che si inventerà una nuova strada che nessuno avrà pensato o battuto prima.





Resta di fatto che la musica ci piace, piace a tutti i membri della famiglia.  Ogni tanto ci divertiamo a suonarla, ma più spesso ci limitiamo ad ascoltarla.
E cosa c'è di meglio che imparare ad ascoltare?  Io credo che sia una cosa molto importante, una buona base per la vita in generale.

Alla prossima!

mercoledì 15 giugno 2016

L'alfabeto di legno

Buongiorno a tutti,
questa volta parliamo di materiali didattici e di gioco.
Sì, da noi non c'è molta distinzione tra apprendimento e divertimento, soprattutto vista l'età dei miei cuccioli (5 anni e 3 anni).

Vi voglio mostrare queste lettere di legno che abbiamo trovato (su internet) per i nostri figli e che abbiamo regalato loro con molto entusiasmo.  È un alfabeto inglese (quindi con j k w x y), ne abbiamo prese tre buste per avere abbastanza lettere per tutti per giocare e scrivere e leggere.


Ogni tanto le lettere vengono usate come oggetti da costruzione:  qui sul divano ad esempio ci sono diversi lucchetti e chiavi.  A volte Beniamino costruisce delle  lunghe strade unendo le estremità delle lettere in modo molto artistico.  Altre volte si cimenta a costruire parole reali.  Altre volte ancora si diverte a scrivere parole pazze e poi a leggerle...  =)
Il secondogenito invece ci gioca solamente intanto, ma penso che fra qualche tempo imparerà a riconoscere le diverse lettere, a furia di sentire il fratello chiedergli:  "Passami la f!" e cose del genere.

Ecco dunque un altro materiale a disposizione, che col tempo ci supporterà e ci faciliterà l'apprendimento della lingua e di tante altre cose.

Alla prossima!

mercoledì 8 giugno 2016

Il treno a vapore

Salve a tutti,
oggi vi racconterò di una gita speciale che ci siamo regalati un giorno di un paio di anni fa.  Eh sì, c'è così tanto da raccontare che non so quando arriverò ai giorni nostri...  =)

Abbiamo fatto una gita su un treno a vapore, una esperienza concreta ed emozionante!  Finalmente dopo tutta questa enfasi sui treni a vapore, ne vediamo uno da vicino e ci facciamo una idea di cosa sia veramente.

In effetti non è sbagliato dire che la locomotiva sembrava un mostro strano, come dicono i Modena City Ramblers in una canzone che ascoltiamo ogni tanto.

Anche perché sbuffa un tremendo fumo nero a non finire!

Foto ricordo in carrozza, durante il viaggio.

Alla fine il papà è salito sulla locomotiva per sbirciare i macchinari.

Alla prossima!

mercoledì 1 giugno 2016

Crescere bilingui

Eccoci di nuovo qui.
Oggi vi voglio raccontare del nostro bilinguismo in famiglia.
La storia è molto semplice, in realtà.  Non è che mi sono fatta delle fissazioni e ho cercato a tutti i costi di insegnare la lingua ai piccoli di casa.  Il fatto è che la lingua inglese, così come quella italiana, è una caratteristica intrinseca della nostra famiglia, è una delle nostre fortune, e come tale non poteva essere trascurata, è stata invece coltivata e incoraggiata.
Mia mamma viene dagli Stati Uniti d'America e ha cresciuto i suoi figli parlando loro in inglese.  Mi ha insegnato che c'è un metodo che rende il bilinguismo semplice da apprendere fin da subito:  i bambini hanno bisogno di riferimenti.  Noi usiamo una persona come riferimento per ogni lingua, io parlo loro inglese e mio marito parla loro in italiano, sempre.  Ma esistono anche altri riferimenti, come un luogo prescelto per ogni lingua (una stanza, una casa, un tappeto di un certo colore), oppure un tempo (un giorno si parla in inglese e un altro giorno in italiano, nella fattispecie).  Se si aderisce alla regola con convinzione e perseveranza il gioco è fatto!
Ovviamente vivendo in Italia la lingua che usano di più (e anche io da piccola) è l'italiano, ma le basi ce le hanno e quando vorranno impegnarsi un po' di più o quando ne avranno bisogno saranno certamente in grado di cavarsela.


Ogni volta che qualcuno mi chiede qualcosa sul bilinguismo io rispondo che è una delle fortune della nostra famiglia e che sono sicura che qualsiasi altra famiglia ha le sue fortune.
Voi che fortune avete?

Alla prossima!